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 Articolo del 13/10/2006 Minimize

 

Cercando funghi pensando a Caproni

Ti svegli alle sei e mezza sette di sabato e ti senti un eroe. Jack Nicholson nella base di Guantanamo in Codice d' onore, custode del sonno di tutto il mondo libero. Un paio d' ore dopo, con lo stomaco shakerato (ma com' è che con tutti i tagli e i tunnel e i paesi saltati la statale 45 è sempre così piena di curve?) entri nei boschi e fai finta di non accorgerti che è già passato un esercito. Sei tu e la natura. Tu dentro un puzzle Ravensburger da un quadro di Constable. Fai pochi passi fuori dal sentiero e ti sorprende il pensiero di tutte le volte: a te non piace andare per funghi. I funghi ti piace trovarli. Come Picasso, che non cerca, che trova. Andare per funghi e non trovarne è una ridicola perdita di tempo: le alzatacce, le scarpe che fanno sempre male, i rovi, i graffi, le slogature, la fatica bestiale. Tanto vale giocare a golf: è ugualmente ridicolo però si soffre meno. Ma se vai per funghi e ne trovi almeno uno - i funghi sono i porcini, o funghi neri, tutti gli altri, compresi galletti, rossi, combette, turlulù, pevein, non valgono, sono funghi infantili, poco seri - ogni dettaglio acquista senso. Gli scarponi in effetti stringono un po' , però non lasciano passare un filo d' acqua, vecchi cari compagni di 25 anni fa; i graffi e le slogature ti ricordano parti del corpo che non sapevi più d' avere e in fondo le ginocchia non scricchiolano neanche tanto, anzi, sai che l' anno scorso era peggio? Quanto al resto, una meraviglia: faggi, aceri, noccioli e castagni, felci e muschi, sottobosco umido e ombroso, tagli di luce di verdi, bruni, rossastri che stordiscono di gioia. E tu sei davvero De Niro, a caccia con un colpo solo. Il tuo lo hai sparato pochi attimi fa: come una beghina eri già ridotto a mormorare l' intercessione di una divinità qualunque (fai che ne trovi uno, ti prego, uno soltanto) ed eccolo, un lampo fra il cuore e la gola, scuro, sodo, sano, la réclame del fungo. Senti che profumo, Balkan Sobranie e Bowmore 12 anni, medicina buona, ed era lì, vicino a quel tronco cavo, un attimo prima non c' era e un attimo dopo è apparso, forte e sfacciato, un salmone che risale la corrente. Perché il rito si compia, il fungo bisogna trovarlo nei boschi dell' infanzia. I miei, nell' Alta Valtrebbia - Fontanigorda, Pietranera, Loco, Isola di Rovegno - sono gli stessi di Giorgio Caproni. Che infatti scriveva: "Per le spicce./ L' ultima mia proposta è questa:/ se volete trovarvi/ perdetevi nella foresta" (Tutte le poesie, Garzanti, euro 15).

Stefano Tettamanti

 

 

 


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